A fine marzo sono stato in crociera in barca a vela alle Isole Vergini Britanniche (BVI).
Il periodo è praticamente il migliore per veleggiare nel Mar dei Caraibi, l’aliseo soffia costante da E-NE-SE ma non con l’intensità dei mesi invernali, il cosiddetto “Christmas wind”. Le temperature sono gradevoli, sempre attorno ai 27° e le giornate sempre molto soleggiate.
Arrivarci dall’Italia non è molto facile, volando con Air France da Roma a St. Martin via Parigi e poi da St. Martin a Tortola con la compagnia caraibica LIAT (circa 20 minuti).
A Tortola ci sono diversi Marina dove imbarcare, distanti dai 5′ ai 40′ in taxi dall’aeroporto. La barca che mi attendeva era al Nanny Cay Marina, e sulla strada ci siamo fermati a fare cambusa al Rite Way di Road Town che è il posto più fornito per fare una buona spesa. Si paga in dollari, ed è tutto molto costoso.
Dopo la notte passata nel Marina abbiamo navigato per sei giorni visitando Peter Island, Virgin Gorda, Saba Rock, Jost Van Dyke, con navigazioni sempre a vela, sempre a vista e dormendo sempre il rada ai numerosi gavitelli sempre disponibili.
Non abbiamo mai pagato per stare al gavitello salvo a Saba Rock dove ci hanno chiesto 30$.
La navigazione è molto facile, il vento è sempre sui 10-14 nodi, ci sono innumerevoli ridossi, isole, isolotti deserti, ville magnifiche, isole private (Necker Island di Richard Branson, Eustatia Island di Larry Page, per esempio), bellissimi fondali con barriere coralline ricche di pesci, poca vita mondana con l’eccezione dell’affascinante Foxy bar a Jost Van Dyke.
Purtroppo quando un posto è così bello e facile diventa molto molto turistico. In aggiunta, il mese di marzo è il periodo degli “spring break” americani e quindi c’è una vera e invasione di charter, catamarani con la musica a tutto volume e casse di birra.